4 maggio 014
Heina e il ghul
di e con Abdul El Hadiri (Cicogne Teatro)
Tratto da una fiaba tradizionale araba e recitato in lingua originale, lo spettacolo trasporta il pubblico attraverso il teatro di narrazione e oggetti alla conoscenza di una cultura altra da sé.
La storia si svolge nelle cucine del palazzo dello sceicco Abdellamid, dove si sta preparando un grande pranzo per festeggiare il ritorno di Heina, sua figlia, da tutti ritenuta morta. Il cuoco, sorpreso nel suo lavoro, racconta al pubblico come Heina sia stata rapita dal Ghul.
Gli oggetti utilizzati nella narrazione sono gli ingredienti del cous-cous: i gesti che descrivono le vicissitudini di Heina si sovrappongono ai gesti della preparazione della ricetta.
Terminato il racconto il cuoco invita il pubblico a mangiare il cous-cous per partecipare alla festa dello sceicco.
L’intervento di animazione prende spunto anche dalla potenzialità del segno calligrafico della lingua araba; l’alfabeto arabo, ha infatti un enorme importanza in questa cultura, oltre alla comunicazione svolge un ruolo altamente simbolico tanto che i maestri calligrafi sono ritenuti dei veri artisti.
Dalle lettere di questo alfabeto fiorisce, oltre al suono particolare, il gesto; si viene a creare una sorta di partitura sonora e corporea: l’attore guida il pubblico attraverso la ricchezza delle linee, tanto da far nascere il movimento dalle lettere, coinvolgendo gli spettatori a “trasportare” la lingua nel corpo.
Ore 17 presso il Teatro Sociale di Palazzolo s/O
Ingresso 5 euro
lunedì 28 aprile 2014
domenica 20 aprile 2014
Domenica 27 aprile 014
NON HO PAROLE
di e con
Bano Ferrari
Musiche a cura di
Nicolò Ferrari
Regia
Carlo Rossi
Storie di ordinaria dismisura.
Un clown in abito scuro e valigia inciampa nella socialità, nei fiori, negli odori, nel fuoco, nel cibo,
nella musica, in se stesso e poi ancora nello spazio e negli altri.
La comicità non è più un effetto, uno spettacolo di mestiere, ma diventa poesia corale e liberatoria
di tutto il nostro inconfessato e quotidiano angoscioso sentirci inadeguati e fuori misura di fronte
alle cose della vita.
ore 17 presso il Teatro Sociale di Palazzolo s/O
ingresso 5 euro
lunedì 14 aprile 2014
Venerdì 18 aprile 014 ore 21.30
COSA CI TOCCA FARE PER SOPRAVVIVERE
(reading da osteria)
di e con Irene Aliverti e Modesto Messali
Ombre sonore dei Franc Didic
Sottotracce di Enrico Rossi
Produzione TFM - Saltuaria Teatro
Supervisione di Pippo Piras
Consigliato ad un pubblico adulto
I fatti e i personaggi descritti e narrati sono immaginari.
Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale.
"Io e Irene ogni tanto, (per sopravvivere), quando ne abbiamo voglia, ci facciamo le nostre 'zingarate' in giro per l'Italia, di solito per incontrare amici artisti che, sparsi qua e là in buchi di isolati teatri, continuano indomiti a cercare non si sa bene cosa.
Durante questi viaggi in genere è Irene a guidare.
Io di lei mi fido, a volte socchiudo gli occhi e mi metto a raccontare le cose che mi vengono in mente, alcune idee, strampalati progetti, ricordi, lamentazioni, segreti, cretinate.
E così, ci divertiamo un sacco mentre maciniamo chilometri e chilometri per andare chissà dove e chissà per cosa.
Poi certe parole, certe complicità, certi modi comuni di intendere la vita e il mondo hanno preso forma quasi senza avvertimento e senza alcun rumore.
E così abbiamo pensato che per 'sopravvivere' avremmo potuto fare anche qualcosa insieme da presentare magari a Saltuaria un venerdì sera.
Quindi io leggerò certe mie cose che ho scritto 'per sopravvivere' e Irene mi accompagnerà al pianoforte o alla chitarra oppure mixerà le tracce sonore di Enrico Rossi e quelle altre di David Tognoli;
poi canteremo a modo nostro due tre canzoni fatte in casa, qualche filastrocca sciocca e cose di questo genere.
Io e Irene ci conosciamo da anni.
Normale che venisse fuori questo titolo e tutto il resto".
luogo:Aula Magna M. L. King di via Dogane, 8 - Palazzolo sull'Oglio
entrata 5 euro
+ Allegro Banchetto
info: saltuariateatro@gmail.com
lunedì 7 aprile 2014
Venerdì 11 aprile 014 ore 21.30
E QUELLO, IL PESCE, ALLA FINE SI E' VENDICATO
(Sfiorata tragedia… ma ci è scappato il morto!)
di e con Elisabetta Aloia
Sposarsi per mettere a tacere le malelingue,
sposarsi per non rimanere zitelle,
sposarsi per la dote…
Sposarsi perché si deve e non perché si vuole,
di certo non per amore.
Elisabetta Aloia è un'attrice pugliese. Si diploma presso il CUT di Perugia-Teatro Stabile dell’Umbria con i docenti: Massimiliano Civica, Ludwig Flaszen, Mirko Feliziani, Oscar De Summa, Emanuela Filippelli, Roberto Ruggieri, Sergio Ragni.
Ha studiato con Danio Manfredini, Claudio Morganti, Giorgio Barberio Corsetti, Fabio Cherstich, Carlo Boso, Roberto Castello, Paolo Panaro, Rita Frongia, Balletto Civile, Accademia degli Artefatti, Marco Martinelli, Jurij Ferrini, Francesco Pennacchia, Annabella Cerliani, Maricla Boggio.
Ha lavorato con Fibre Parallele, Giorgio Barberio Corsetti, Centro Diaghilev, Enrico Barbieri e la Compagnia Teatro di Ariele, Marcello Rubino e la Compagnia Teatro delle Rose, con TEATROINSIEME compagniaditeatromusicaeartevaria, la Compagnia di Balletto ALTRADANZA, la Compagnia TEATRO D’OGGI.
Attualmente lavora con il Centro Diaghilev.
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